lunedì 29 marzo 2010

Recensione Il Corriere dell'arte


Foto "I colori del silenzio"

Una delle vetrine della galleria Senesi Arte


Un momento della serata di inaugurazione della mostra



Disposizione di alcune opere in mostra


Da sinistra: Giorgio Bargeris (critico), Elena Piacentini (pittrice e Art Manager della galleria Tinber Art Galley di Pragelato) e la pittrice Mariangela Redolfini


Particolare allestimento di alcune opere


L'interno della galleria Senesi Arte di Savigliano


Un altro momento della serata di inaugurazione

mercoledì 17 marzo 2010

I colori del silenzio


Invito alla mostra "I colori del silenzio" che si terrà presso la galleria "Senesi Arte" di
Savigliano (CN).

martedì 16 marzo 2010

I colori del silenzio


Locandina della mostra "I colori del silenzio" che si terrà presso la galleria "Senesi Arte" di
Savigliano (CN).

giovedì 11 marzo 2010

I colori del silenzio



Depliant della mostra "I colori del silenzio" che si terrà presso la galleria "Senesi Arte" di
Savigliano (CN).

mercoledì 10 marzo 2010

Foto "Premio città di Foglizzo"

Allestimento dell'opera Neverland.


Mariangela Redolfini parla con il reponsabile dell'evento, Raffaello Ghiotti, alle spalle della postazione dove è possibile, per i presenti, votare il quadro preferito. Infatti, tra gli altri riconoscimenti, l'organizzazione ha previsto l'assegnazione di un riconoscimento al quadro che otterrà il maggior apprezzamento da parte del pubblico.



Disposizione di alcune opere in concorso nella sempre suggestiva cornice della Sala del Consiglio Comunale del castello dei Biandrate di Foglizzo.


La pittrice Mariangela Redolfini davanti alla propria opera in concorso.

venerdì 5 marzo 2010

Dal ricordo alla tela

La tela intitolata “L’alfiere di Cordoba” si inserisce nel percorso di studio sui camini. Si tratta di oggetti reali osservati quasi sempre in contesti precisi, come avviene anche in questo caso, in cui il luogo viene svelato esplicitamente dal titolo. In particolare questo lavoro nasce da una suggestione avuta attraverso la rielaborazione di una fotografia, che riprendeva un contesto più ampio, ricordo di una breve escursione nel quartiere ebraico della città spagnola di Cordoba. Sin dal primo momento la solidità e nettezza delle forme del camino, che si stagliavano con colori brillanti quasi accecanti nella luce del giorno andaluso, avevano attirato la mia attenzione. La parola Alfiere deriva dallo spagnolo Alferz e questo a sua volta dall’arabo Al-faris, ossia cavaliere, ma anche portatore del vessillo della milizia, e per me questo camino da subito è apparso come stendardo della città di Cordoba.


In un primo momento avevo pensato di rendere più articolata e meno rigida la composizione giocando sulla duplicazione e sul ribaltamento del soggetto, ma l’effetto non era quello voluto, invece di addolcirsi le linee verticali si accentuavano, aumentando la severità/spigolosità dell’immagine.


Così ho deciso di mantenere l’unicità del soggetto e di spostare l’attenzione sullo spazio esterno: quel cielo che nella realtà era così statico nella sua limpidezza e omogeneità, doveva arricchirsi di nuove vibrazioni in ricordo di antichi vessilli.


Potete vedere gli schizzi che testimoniano di questa ricerca, fino al bozzetto che poi ho scelto di sviluppare nel quadro.

giovedì 4 marzo 2010

La poetica dei camini

Mariangela Redolfini dimostra di essere una pittrice poliedrica, che non si accontenta di affrontare un solo tema. Nel corso del 2009 le sue tele evolvono e dallo studio delle ampie vedute di campagna l’attenzione dell’artista si sposta sul paesaggio urbano. Dopo il generale, la Redolfini affronta il particolare e sceglie di rielaborare un dettaglio apparentemente semplice delle nostre città: il camino. La poetica dei camini parte dall’idea che anche i piccoli particolari possano essere significativi e qualificanti nell’ambito del paesaggio quotidiano, nel quale viviamo distrattamente tutti giorni, ma che di fatto incide sulla nostra qualità di vita. La Redolfini cerca per noi il dettaglio capace di ridare luce a un grigio tetto, lo inquadra con la precisione e la nitidezza di un fotografo professionista e ce lo restituisce splendente di colore. Il camino, elemento semplice della casa, ne diventa il simbolo e l’essenza, rappresentando il punto di contatto e il ponte con il mondo esterno. La serie “Teoria di camini”, formata da quattro pregiate tele, mostra la trasformazione di alcuni comignoli in differenti momenti del giorno, dal punto di vista della luce ma anche e soprattutto da quello emotivo, com’è particolarmente chiaro nel caso dello splendido “Fantasmi”, in cui ormai i camini non sono che la sublimazione delle fantasie di chi osserva la tela. Proseguendo nella elaborazione del tema dei camini, la Redolfini dà sempre maggior spazio al coprotagonista: il cielo. Questo processo è evidente già dai titoli di quadri come “Sotto una luna abbagliante” o “Sotto il cielo di Spagna”. Se i camini ci riportano alla realtà cittadina, è nella rappresentazione dei cieli che la pittrice lascia che la fantasia detti le regole del gioco, come nel caso di “Je suis içi” e della sua elegante rielaborazione “Notte e dì”, dove la piccola tela originaria si sdoppia e l’equilibrio dei colori si fa ancora più netto, dando a chi osserva il quadro la sensazione di trovarsi davanti a due fotogrammi di un rullino senza tempo.

Cadice, 25 febbraio 2010
Serena Avezza
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