domenica 29 settembre 2013

Presentazione della mostra Cristalli di forma



CRISTALLI DI FORMA 
Presentazione della personale di Mariangela Redolfini
A cura di Serena Avezza



Benvenuti a tutti voi, che avete scelto di trascorrere questo pomeriggio autunnale in una galleria d’arte. Le tele oggi esposte sono opere della pittrice Mariangela Redolfini, che ormai da sette anni si è fatta notare nell’ambiente torinese per i suoi lavori ad acrilico su tela, caratterizzati da campiture piatte dai colori brillanti e da una estrema razionalizzazione ed astrazione nel realizzare elementi pur figurativi e talvolta narrativi.

Jean Mirò diceva che «un’opera deve essere concepita con il fuoco nell'anima, ma eseguita con clinica freddezza». Questo è proprio ciò che fa la Redolfini: partendo da immagini, schegge di vita quotidiana (la vista da una finestra torinese, la foto di un paesaggio scattato durante un viaggio, il dettaglio botanico della corolla di un fiore che sboccia sul suo balcone), la pittrice mantovana astrae gli elementi figurativi e li sintetizza, attraverso un processo estremamente razionale e preciso, di cui la tecnica è una componente forte, fino a creare delle immagini iconiche, come “Salita al tempio” o “Inganno”.

L’indagine pittorica di Mariangela Redolfini si snoda sotto l'insegna della ricerca costante di un equilibrio cromatico, di volumi e di linee. Le sue tele sono dotate di una netta limpidezza formale: la cura della composizione e l'utilizzo attento dell'illuminazione completano il ritratto di un'artista nei cui lavori si possono riscontrare tracce della formazione accademica e di un controllo tecnico notevole, espresso nelle molteplici soluzioni pittoriche proposte, sempre dominate con grande precisione.

Il linguaggio poetico della Redolfini, come ha segnalato Massimo Centini, si avvale di angoli di osservazione peculiari, rivelatori di un «notevole eclettismo»: nei suoi lavori «si passa da visioni ravvicinate, quasi macroscopiche – in particolare quelle in cui sono i fiori a dominare la tela – ad altre che allargano lo spazio di osservazione e indugiano su campi lunghi, scanditi da un’armonizzazione cromatica che consente una definizione dell’insieme equilibrata dalla giustapposizione dei piani e dei colori».

Guardiamo più da vicino i paesaggi a volo d’uccello della Redolfini: la pittrice nell’ultimo periodo si è dedicata sempre più alla raffigurazione di paesaggi dalla rara alchimia narrativa, in cui lo spazio si configura come un luogo dalle coordinate senza tempo – lontano da realtà concrete e non più legato a referenti oggettivi – e s'innalza piuttosto a scenario fantastico, quasi da favola. (Mi riferisco a lavori come “Valdrada” o “Eutropia”, ma anche alle vedute urbane di “Sulla foce del Gilao” o “Bordeaux par les yeux d’un chat”).

I paesaggi di questa serie mostrano come il processo creativo della Redolfini si sia evoluto, dunque, nella direzione della sintesi e rispecchi una concezione dell’arte come distillazione del reale, che porta alla realizzazione di opere che sono vere proprie “zone d’ordine”: spazi di equilibrio estetico e cromatico, baluardi logici in cui difendersi dall'irrazionale e dal brutto che dilaga nella quotidianità. 

Come alcuni fra voi avranno notato dai titoli delle tele realizzate nell’ultimo anno, nel percorso di astrazione la Redolfini si lascia guidare dalla lettura di Italo Calvino, facendosi ispirare per la creazione di scenari naturalistici e allo stesso tempo fantastici da alcune delle sue Città Invisibili.

Lo scrittore ligure nel suo testamento letterario (le Lezioni Americane) individua i valori da conservare per il futuro millennio, fra cui spicca l’Esattezza e scrive: «L'universo si disfa in una nube di calore, precipita senza scampo in un vortice d'entropia, ma all'interno di questo processo irreversibile possono darsi zone d'ordine, porzioni d'esistente che tendono verso una forma, punti privilegiati da cui sembra di scorgere un disegno, una prospettiva». Le tele della pittrice mantovana offrono al visitatore precisamente dei punti privilegiati da cui osservare l’universo nel suo continuum, frammenti in cui la limpidezza formale svela la struttura sottesa all'immagine, e la logica e l’ordine che risiedono nel dettaglio si manifestano. Per dirlo con Calvino, l’opera non è che «è una di queste minime porzioni in cui l’esistente si cristallizza in forma».



Cristalli di forma: riportare la realtà all’ordine
Personale di Mariangela Redolfini
Galleria Quadrarte, via don Paviolo 14/A, Settimo Torinese
dal 28 Settembre al 7 Ottobre 2013

venerdì 13 settembre 2013

Cristalli di Forma

Ecco la locandina della mia prossima mostra personale Cristalli di forma: riportare la realtà all'ordine che si svolgerà da Sabato 28 settembre al 7 ottobre 2013 presso la galleria Quadrarte di Settimo Torinese, via Don Paviolo 14A. Vernissage sabato 28 settembre ore 18:30. Orario della mostra da lunedì al sabato dalle 16:30 alle 19:30.

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