Presentazione

Il disegno e la pittura sono sempre stati le mie passioni e mi ritengo fortunata perché ho potuto seguire corsi di studi che hanno assecondato i miei interessi. Infatti ho frequentato il Primo Liceo Artistico a Torino, dove mi hanno insegnato le basi tecniche del disegno. Verso la quarta liceo mi sono resa conto di poter ormai disporre di competenze grafiche di ottimo livello ma di aver ottenuto delle conoscenze solamente teoriche sul colore e assolutamente nulle per quanto riguarda l’uso delle diverse tecniche pittoriche. L’unica esperienza effettuata durante quegli anni in questi campi si può considerare lo studio del colore attraverso gli ecoline, avvenuta durante le lezioni del professor Devalle del terzo anno di liceo. 
Durante il periodo dell’università ho cominciato a studiare autonomamente il problema del colore, da cui sono stata sempre affascinata e che è diventato nel tempo il motivo trainante della mia ricerca artistica. In un primo momento mi sono dedicata alla tecnica della tempera e, pur avendo ottenuto dei discreti risultati sul piano tecnico, ancora mi ritenevo insoddisfatta, sia dal mezzo stesso, troppo poco evocativo e con una resa poco brillante e troppo terrosa, pressoché opaca, sia dalle realizzazioni stesse, ancora immature e a volte fragili. 
Quando si è trattato di scegliere l’ambito lavorativo ho rinunciato a perseguire le mie ambizioni artistiche e mi sono dedicata all’insegnamento. Devo ammettere che questa scelta mi ha dato negli anni molte gratificazioni, permettendomi di svolgere un lavoro a stretto contatto con persone giovani, fonte di continui stimoli e arricchimento personale. Così l’arte, da elemento principale della mia vita, è diventata un passatempo, per alcuni periodi relegata in secondo piano, anche se mai del tutto abbandonata. 

In particolar modo, quando avevo le bambine piccole, il tempo per dedicarmi allo studio di nuove tecniche per analizzare il problema del colore è venuto a mancare. Facendo di necessità virtù, e per mantenere le abilità acquisite durante gli studi, ho deciso di riprendere a fare schizzi dal vero a china. In questo modo, anche un piccolissimo ritaglio di tempo poteva trasformarsi nell’occasione di creare una piccola opera, immortalando momenti della vita quotidiana sul mio inseparabile blocco da schizzi. 
In seguito, quando le ragazze sono cresciute, ho studiato da autodidatta la tecnica ad olio, realizzando copie in piccolo formato di opere di autori importanti, in special modo degli impressionisti, che, grazie alla loro esecuzione immediata e fresca risultavano particolarmente aderenti alla mia visione della pittura. Purtroppo questa esperienza non si è dimostrata all’altezza delle mie aspettative, presentando non trascurabili problemi tecnici. Innanzitutto l’olio richiede l’impiego della trementina, prodotto chimico dall’odore estremamente sgradevole, e non adatto ad essere utilizzato in ambiente domestico, dove si trova il mio atelier. In oltre, i tempi di asciugatura tra una velatura e la successiva sono veramente troppo lunghi rispetto a quelli da me desiderati. 

Per questi motivi, e per via della mia natura curiosa, che mi porta a sperimentare sempre nuovi orizzonti, mi sono avvicinata alla tecnica dell’acquerello, caratterizzata da un’innata freschezza e rapidità di esecuzione. Sono rimasta affascinata dalla flessibilità del mezzo espressivo, in grado di adattarsi semplicemente a qualsiasi esigenza di spazio e di tempo, e così affine alla mia indole pragmatica e poco propensa a temporeggiare. Infatti, come già accennato in precedenza, amo effettuare una rapida elaborazione e conclusione dell’opera, che altrimenti mi lascia profondamente insoddisfatta e mi pervade della spiacevole sensazione di perdita di tempo e di eccessiva e sterile ricercatezza nelle soluzioni raggiunte. L’immediatezza dell’acquerello, in quel momento della mia vita, seppe regalarmi proprio la fluidità espressiva che andavo cercando. 
In seguito, a causa di un periodo lavorativo particolarmente estenuante, ho tralasciato la mia vera passione per alcuni anni, pensando che in ogni caso avrei avuto tempo per dipingere in un secondo momento. Purtroppo, alcuni anni fa, la mia vista, fino ad allora perfetta, ha incominciato a peggiorare rapidamente. Solo allora mi sono resa conto di non disporre di un tempo infinito e che, se veramente volevo dedicarmi alla pittura, non potevo più rimandare, altrimenti, avanti di questo passo, sarei stata costretta a rivolgere il mio interesse alla scultura! 

Così, alla fine del 2007, anche grazie al sostegno della mia amica l’artista Cabì, ho deciso di partecipare con lei ad una esposizione artistica prevista per l’estate del 2008 e di ricominciare quindi a dipingere seriamente. 
Questo mi ha obbligata ha rivedere le priorità dei miei impegni, dedicando molto più tempo all’arte, tempo che tutt’ora è spesso sottratto alle ore di sonno! 
Ricollegandomi al discorso artistico precedente ho sperimentato la tecnica dell’acrilico. Questa è stata una vera e propria scoperta per me: assolutamente inodore, di rapida asciugatura e dalla resa incredibilmente brillante. Le mie ultime opere, quelle appunto presentate su questo blog, appartengono tutte a questa produzione, caratterizzata dalla scelta vincente del mezzo espressivo, di cui mi ritengo estremamente soddisfatta, da una tecnica ormai matura e da un uso del colore assolutamente personale.
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