lunedì 12 settembre 2011

Parlando di fiori...Perchè fiori?

Risveglio
Guardando le mie opere pittoriche è facile notare che spesso i fiori fanno da protagonisti. Ritratti in piccole tele che li rendono quasi dei cammei o ingigantiti e portati in primo piano con i loro minuti dettagli, i fiori sono un tema ricorrente, che affronto sempre volentieri. Spesso mi capita che qualcuno mi chieda: perché fiori? A dire il vero non lo so, il mio interesse per i fiori è nato a poco a poco, negli ultimi anni, sostituendo in questa fase della mia ricerca artistica lo studio della figura umana, anzi direi più in generale del mondo animato, si tratti di esseri umani o di animali.

Gioco pirotecnico
Sebbene io sappia che tradizionalmente la critica tenda a considerare minore questo soggetto, alla stregua delle nature morte, io ne resto affascinata. Non saprei dire con precisione che cosa lo ha reso così attraente ai miei occhi: forse il mio amore per questi elementi della natura, che da sempre mi ostino a coltivare sui balconi di casa e che puntualmente ad ogni primavera e ad ogni estate ripagano i miei sforzi con copiose fioriture e intensi profumi, o forse il motivo è da ricercare nelle leggende e nei miti che narrano di loro e di cui ho letto negli anni giovanili. Tuttavia, se è vero che fiori hanno in sé qualcosa di misterioso che narra del ciclo della vita e della morte, dei pregi e dei difetti degli uomini, devo ammettere che ciò che veramente più mi attrae è la loro chiassosa allegria, quella mancanza di falso pudore che fa sì che anche i più semplici o minuscoli di loro si mostrino agli occhi dell’osservatore con tanta colorata evidenza.

Dal punto di vista della mia personale ricerca artistica i fiori sono modelli perfetti , le forme possono essere di una raffinata e complessa eleganza o di una semplicità sconcertante, i loro colori racchiudono una gamma infinita di toni e sfumature e gli ambienti in cui amo rappresentarli mi permettono di raccontare di mondi fantastici fatti di luci assolate e ombre misteriose, di morbide foglie o di delicate trasparenze su cieli limpidissimi.

Salita al tempio
Una cosa di non secondaria importanza è inoltre la libertà che questi soggetti mi lasciano nella restituzione della loro immagine sulla tela. Infatti, se è vero che prima di ogni realizzazione analizzo e studio in modo puntuale il soggetto, disegnandolo più volte per appropriarmi della sua struttura più profonda, valutando le diverse componenti del quadro come la distribuzione degli spazi ,delle luci e del colore, è altrettanto vero che nel momento della stesura finale riesco a staccarmi dall’aderenza naturalistica al soggetto , operando una sintesi delle forme e degli spazi colorati senza preoccuparmi o sentirmi troppo vincolata al dato reale di partenza. È un po’ come se i fiori mi autorizzassero e in qualche modo mi permettessero di dar loro nuove sembianze.

Intrico
Questo studio, nel tempo, mi ha permesso di maturare una tecnica più sicura sia per quanto riguarda la resa formale che quella pittorica. In particolare, la stesura del colore acrilico a campiture piatte senza alcuna sfumatura , relativamente facile da ottenere nelle piccole superfici, si è rivelata di non semplice esecuzione quando gli spazi interessati assumono dimensione importanti, richiedendo una notevole perizia.

Chiaramente in questi anni non mi sono occupata solo di fiori, ma il loro studio è sempre stato uno dei miei temi prediletti, portandomi alla costruzione di quello che amo chiamare ”Il mio giardino segreto” una raccolta di opere dedicate interamente ai fiori. Ad oggi fanno parte di essa le seguenti tele ( elencate in ordine cronologico di esecuzione):

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