venerdì 8 maggio 2009

Vette

Vette, 2009, Acrilico su tela, 50x60

2 commenti:

  1. "Ero arrivato con un quarto d'ora di anticipo e l'aspettai solo, coi bagagli ai miei piedi. La strada aveva l'aria d'esser deserta per miglia e miglia. Soffiava un vento leggerissimo che spolverava i lastroni di tufo e cavava dai pinastri un rumorino che non mi impediva di udire i belati di greggi invisibili su lontani versanti. Il cielo da ogni parte preparava pioggia per la notte, una pioggia lunga ma pacifica. Mi fissai a contemplare San Benedetto nella conca sottostante. Scuriva, dalle case già si levavano le prime fumate azzurrine, fra poco la campana avrebbe dato l'ultimo rintocco di quel giornoe il messo comunale avrebbe acceso l'unica lampada pubblica sulla piazzetta, si sarebbero messi a stormire silenziosamente i mille e mille pioppi lungo Blebo. Allora capii che non potevo fare assolutamente a meno di tutte quelle cose e che il tornare a casa mia era tal quale l'andare in esilio."

    Beppe Fenoglio, Superino, in "Racconti del parentado"

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  2. Ovviamente i pioppi stormiscono lungo il fiume Belbo ;) scusate l'errore di digitazione.
    Questo quadro mi piace abbastanza, ma sopratutto mi turba, e mi ha fatto venire in mente questo racconto... vi piace?

    Serena

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